La Chiesa dei Santi Francesco di Paola e Pietro d’Alcantara è ubicata lungo Via Andrea Costa, annessa alle pertinenze di Villa Favorita.
Storia
La chiesa fu edificata nel 1700, come oratorio della splendida villa dei Baroni Danzetta, detta la Favorita, decorata esternamente con dipinti murali opera del pittore Mariano Piervittori (1816-1888).
L’edifico sacro è dedicato a due santi la cui testimonianza ed esperienza religiosa è contrassegnata da uno stile di vita semplice e umile, all’insegna della penitenza e dell’austerità di vita:
san Pietro d’Alcantara (1499-1562),presbiterospagnolo, fondatore dell’Ordine dei Frati Minori Scalzi (detti Alcantarini)
Dal 1933 la chiesa e la villa sono di proprietà della famiglia Bianchi.
Descrizione
Esterno
La chiesa, costruita in laterizi, presenta una facciata rettangolare terminante con un cornicione modanato e sottolineata lateralmente da due paraste, lievemente aggettanti; è aperta al centro da un portale, sormontato da un oculo e fiancheggiato da due finestre quadrangolari.
Sulla facciata si notano:
in alto, sotto al cornicione, Quattro formelle, in terracotta, nelle quali è riportata la datazione dell’edifico: “1700”.
Interno
L’interno della chiesa si presenta a pianta rettangolare a unica navata con cornice orizzontale d’imposta con copertura a volta a botte articolata da sguanci.
La parete di fondo, che recava – sopra l’altare – un dipinto attribuito a Francesco Appiani (1704-1792) raffigurante i due santi titolari, è aperta in alto da due piccole finestre attraverso le quali dagli ambienti di servizio, posti sopra la sacrestia (non accessibile) si poteva vedere l’aula liturgica.
All’interno, addossato alla parete destra, è custodito:
Monumento funebre del barone Pompeo Danzetta (1848), in stucchi policromi, realizzato da maestranze umbre: l’opera si articola in tre parti sovrapposte:
in alto, Ritratto del defunto posto tra due bandiere e armi (fucile e spada), decussati, ad indicare la sua dignità militare;
al centro, Epigrafe commemorativa del giovane, morto a circa 25 anni nella battaglia di Cornuda, svoltasi tra l’8 e il 9 maggio 1848, durante la prima guerra d’indipendenza;
in basso, Epigrafe celebrativa, che lo ricorda come primo perugino morto per l’Unità d’Italia, fatta apporre dai suoi fratelli, tutti patrioti, tra i quali figura Nicola Danzetta (1820-1895), primo sindaco di Perugia e membro del Parlamento italiano, tra gli esponenti di maggior spicco del Risorgimento in Umbria.
Inoltre, lungo le pareti è collocato un pregevole ciclo di dipinti, realizzati in carta applicata su tela, databili al primo quarto del XX secolo, di ambito dell’Italia centrale, raffiguranti le Stazioni della Via Crucis: i soggetti s’ispirano chiaramente a opere di celebri artisti rinascimentali.