La Chiesa Collegiata di Santa Croce è ubicata sul lato orientale di Piazza Mazzini, fulcro del centro storico.
Storia
La Chiesa di Santa Croce fu edificata, insieme all’omonimo convento, nel 1295 dall’Ordine francescano, lungo la Via Antiqua – un’importante via di comunicazione che da Foligno portava a Perugia e a Firenze – e nelle vicinanze delle mura civiche dell’antico borgo di Bastia, al di fuori della Porta Orientale, davanti alla quale si apriva una vasta spianata detta l’Aggiunta. Il primitivo edificio era più corto dell’attuale e coperto da un tetto a capriate.
Nel convento di Santa Croce morì (12 dicembre1306) e venne sepolto il beato Corrado da Offida: le sue spoglie, trafugate nel 1320 dalle truppe perugine, furono traslate nella Chiesa di San Francesco al Prato a Perugia. A ricordo del celebre frate francescano, la Chiesa di Santa Croce dell’Isola, venne denominata almeno fino al 1403, anche del Beato Corrado.
Nel 1334, dai documenti storici risulta non ancora terminata la facciata con portale e rosone gotici.
Alcuni decenni dopo, nel 1380, il Consiglio Pubblico di Assisi deliberava di rafforzare le mura dell’Isola (oggi Bastia Umbra) con 17 bastioni, di ripristinare le difese del castello e allargare la cinta muraria per includervi il complesso francescano di Santa Croce e il nuovo borgo sorto accanto ad esso.
Nel XVI secolo per cura di fra’ Pietropaolo della Bastia, sacrista di questa chiesa, fu commissionato , per l’altare maggiore a Tiberio d’Assisi(1470 ca. – 1524) un dipinto murale, ad affresco, raffigurante:
Nel 1653, i Frati Minori lasciarono il convento, dopo che l’anno precedente il papa Innocenzo X aveva ordinato la soppressione dei chiostri minori. Il complesso, all’epoca, passò ai secolari, come parrocchia e priorato, e qui per volontà del cardinalePaolo Emilio Rondinini, vescovo d’Assisi (1653–1668), presero dimora cinque sacerdoti con varie mansioni per coadiuvare nell’azione pastorale il parroco di Sant’Angelo.
Nell’anno 1788, il papa Pio VI, su richiesta del vescovoCarlo Zangheri (1780–1796), istituì a Santa Croce un collegio di nove canonici, guidato da un priore, per amministrarla quale nuova sede parrocchiale. Divenne priore della nuova collegiata, il pievano della Chiesa di Sant’Angelo, che proprio in questo periodo fu abbandonata dai presbiteri e per la quale iniziò un lungo periodo di decadenza.
Nel 1832 e nel 1854 violenti terremoti danneggiarono gravemente il complesso architettonico e atterrarono il campanile, per questo nel 1855 s’intraprese una grande opera di restauro e d’ampliamento. I lavori, diretti dall’ingegnere Federico Picconi e dal folignate Francesco Fortini (o Fratini, lo stesso che già aveva diretto i lavori per la ricostruzione della Basilica di Santa Maria degli Angeli), che le diedero l’attuale aspetto neo-gotico, comportarono significative modifiche strutturali come: allungamento della navata e abbattimento del muro absidale in cui era posto l’affresco di Tiberio d’Assisi, che andò perduto; realizzazione della Cappella di San Giovanni Battista e di quella del Sacramento; ripristino parziale della facciata; sostituzione dell’originaria copertura lignea con volte ogivali a crociera.
La titolarità della parrocchia rimase a Santa Croce fino al 1962, quando fu consacrata la nuova Chiesa di San Michele Arcangelo.
Descrizione
Esterno
La chiesa si presenta con la facciata a capanna rivestita in pietra bicroma del Monte Subasio, aperta al centro da un rosone formato da otto colonnine e da un unico portale nel quale si notano:
La chiesa, orientata (ossia con l’abside rivolto ad Est), presenta una pianta a croce latina, di dimensioni contenute, con abside, copertura a volte a crociera e la navata unica divisa in tre campate uguali. La pavimentazione policroma a disegni geometrici fu messa in opera nel 1932. Il presbiterio e l’abside sono posti dopo il transetto, ad un livello sopraelevato di alcuni gradini rispetto alla navata, e sono separati da questa tramite una balaustra.
La chiesa fu interamente decorata, tra il 1884 e il 1886, dal celebre pittore perugino Domenico Bruschi, con dipinti murali a tempera:
sulle volte della navata: Cielo stellato, solo parzialmente visibile, poiché fu scialbato negli anni Settanta del secolo scorsocon campitura uniforme bianca.
Lungo la parete sinistra sono collocate le opere, provenienti dall’ex Chiesa di Sant’Angelo trasportate qui nel 1899 da Domenico Brizi:
Madonna con Gesù Bambino in trono e angeli (inizio XVI secolo), affresco staccato riportato su pannello, di ambito umbro-toscano.
Sull’altare della cappella, è collocata la più celebre opera conservata nel territorio bastiolo:
Polittico di Sant’Angelo (1499), tempera su tavola, di Niccolò Alunno, proveniente dall’altare maggiore dell’ex Chiesa di Sant’Angelo. L’opera, fornita ancora della cornice originaria, presenta:
Lungo la parete destra sono collocate le seguenti opere:
Sant’Antonio abate guarisce uno storpio ed esorcizza un’indemoniata (prima metà del XVII secolo), olio su tela, di Cesare Sermei, proveniente dall’altare maggiore della demolita Chiesa di Sant’Antonio Abate.
Madonna con Gesù Bambinoe angeli reggicorona (metà del XVI secolo), affresco, attribuito a Dono Doni: questo dipinto murale fu rinvenuto durante i lavori di ristrutturazione avviati nel post-sisma 1997.