La Chiesa della Madonna del Pantano (detta anche dell’Acqua Santa) è ubicata all’angolo tra Via S. Michele Arcangelo e Piazza del Mercato (oggi Togliatti)
Storia
Al di fuori della cinta muraria di Bastia vi era una spianata destinata al mercato, attraversata dalla Via Antiqua, arteria di collegamento tra Foligno e Perugia, e importante raccordo fra la Via Flaminia e la Via Amerina: questa antica strada transitava proprio davanti alla chiesa ed entrava nel borgo da Porta Orientale e ne usciva da Porta Sant’Angelo.
Questa chiesa fu costruita nel 1701 per volontà del canonico Broccatelli, il quale provvide a dotarla di una rendita per le spese di manutenzione e di ufficiatura.
La chiesa, che probabilmente sorge nel sito di un’antica edicola devozionale, è detta Madonna del Pantano, poiché si erge in un’area anticamente acquitrinosa, poi bonificata, di cui il toponimo è un’evidente testimonianza. Nel XIX secolo, la troviamo anche designata con il nome di Madonna dell’Acqua Santa, forse coniato in sostituzione dell’altro ritenuto troppo agreste.
La chiesa, grazie ad un comitato di cittadini e con il pieno sostegno dell’allora parroco don Francesco Fongo è stata sottoposta tra il 1991 e 1992 ad un complessivo restauro, cui si deve l’aspetto odierno. L’edificio sacro è sede religiosa del Rione Moncioveta, che vi ha collocato anche alcuni palii vinti dallo stesso nella festa patronale.
Descrizione
Esterno:
La chiesa dalle dimensioni ridotte, edificata in laterizi, presenta una semplice facciata a capanna e aperta da un unico portale d’ingresso, sormontato da una finestra quadrata e da una formella raffigurante:
Madonna con Gesù Bambino tra due angeli (XVIII secolo), in ceramica maiolicata di bottega derutese.
Sul tetto, prospetta il campanile a vela con una sola campana.
Interno
L’interno della chiesa si presenta a pianta rettangolare a unica navata con tetto a capriate lignee. All’interno, è collocata sulla parete di fondo del presbiterio:
Pala d’altare con Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Francesco d’Assisi, san Filippo Neri e sant’Antonio da Padova (XVIII secolo), olio su tela di ambito umbro.