La Chiesa di Madonna di Campagna (detta anche Madonna del Rifugio o Madonnuccia) è posta lungo la strada omonima, nei pressi dell’incrocio con Via Sofia.
Storia
La chiesa, dedicata alla Natività di Maria, fu edificata nella seconda metà del XVII secolo lungo la Via Antiqua, arteria di collegamento tra Foligno e Perugia, e importante raccordo fra la Via Flaminia e la Via Amerina.
Da un documento conservato nell’Archivio Capitolare di Assisi, sappiamo che almeno fino al 1492 in questo sito non vi era una chiesa, ma un’edicola devozionale nella quale era raffigurata una Madonna con Gesù Bambino.
Nel 1667, essendo l’edicola molto rovinata e pericolante, si decise di costruire la chiesa. Successivamente, nel 1780, poiché il culto si andava sempre più diffondendo nel circondario rurale si decise di ampliarla, con il permesso del vescovo di Assisi, Carlo Zangheri (1780–1796), che ordinò anche la demolizione di una cappella vicina, dedicata a S. Antonio Abate, per recuperarne il materiale necessario.
Un atto notarile, datato 11 gennaio 1902, c’informa della permuta della chiesa e di un terreno circostante fra l’Ospedale della Misericordia di Perugia e i fratelli Lolli. Inoltre, da un altro documento (31 agosto 1906) sappiamo che, in seguito alle divisioni con i fratelli, ne venne in possesso Alessandro Lolli. Allo stato attuale l’edificio è di proprietà della signora Rossana Lolli, per averla ereditata dal padre Leopoldo.
La denominazione di Madonna del Rifugio, più frequente fino al XIX secolo, si riferiva probabilmente all’uso che ne facevano i pellegrini e i viandanti, che percorrevano la Via Antiqua, e che qui trovavano un riparo dalle intemperie.
Il terremoto del 26 settembre 1997 ha provocato notevoli danni alla chiesa in articolare alla sacrestia e al campanile, a seguito del quale è stato condotto un complessivo restauro, cui si deve l’aspetto odierno.
Descrizione
Esterno
La chiesa presenta una facciata a capanna, scandita nella parte superiore da un timpano e aperta da un unico portale d’ingresso, sormontato da una finestra, mentre altre due sono poste in basso ai lati dello stesso. Sulla facciata si notano:
entro lunetta, Madonna con Gesù Bambino in gloria tra due angeli adoranti (inizio XXI secolo), in ceramica maiolicata di bottega umbra.
in alto, al centro del timpano,
Epigrafe commemorativa della consacrazione della chiesa nella quale è riportata la data: “1780”
Bassorilievo scolpito a motivi geometrici forse pertinente all’antica edicola devozionale.
Sulla fiancata destra, in basso, si conserva una lapide commemorativa di un uomo fratticiolese che nell’anno 1899 in quel punto morì d’insolazione.
L’interno della chiesa, orientata (ossia con l’abside rivolto a Est), si presenta a pianta rettangolare a unica navata. All’interno si conservano d’interesse storico-artistico:
sul presbiterio, entro nicchia, Madonna con Gesù Bambino in gloria tra san Giuseppe e sant’Antonio da Padova (XVII secolo), affresco di ambito umbro: sullo sfondo del dipinto compare il castello di Ospedalicchio nelle cui pertinenze territoriali ricadeva questa chiesa. Sugli sguanci si osservano:
in alto, Colomba dello Spirito Santo;
a sinistra, Sant’Antonio Abate;
a destra, San Francesco d’Assisi.
sulla parete di fondo:
al centro, Gesù Cristo crocifisso (XVIII secolo), in legno intagliato e dipinto, di ambito umbro;
a sinistra, entro nicchia, Statua di Sant’Antonio abate (XVII secolo), in legno intagliato e dipinto, di ambito umbro: questo è l’antico simulacro della confraternita omonima, che fu trasferito in questa chiesa nel 1940, per volontà dell’allora rettore Ettore Malizia, quando si decise di farne uno nuovo, oggi collocato a San Michele;
a destra, entro nicchia, Statua della Madonna con Gesù Bambino (1949), in legno intagliato e dipinto, di bottega dell’Italia centrale.
alle pareti laterali:
a sinistra, entro nicchia, Statua di santa Lucia (metà del XX secolo), in legno intagliato e dipinto, di bottega dell’Italia centrale.
a destra, entro nicchia, Statua di san Vincenzo Ferrer (metà del XX secolo), in legno intagliato e dipinto, di bottega dell’Italia centrale.
sulla controfacciata:
al centro, sopra la bussola d’ingresso, Gesù Cristo coronato di spine con storie della passione (1979), olio su tavola di Ciro Giacobone.
ai lati della bussola, Calice eucaristico e Ramo di gigli (1997), vetrate realizzate dalla Ditta Mellini.