San Michele Arcangelo

San Michele Arcangelo

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Descrizione

La Chiesa di San Michele Arcangelo è ubicata sul lato orientale di Piazza Mazzini, fulcro del centro storico.

Storia

La Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo fu eretta sul luogo dove esistevano due chiese contigue del XVII secolo, dedicate a Sant’Antonio abate e alla Buona Morte con annesso oratorio. In seguito alla loro demolizione, decisa al fine di ottenere uno spazio sufficiente alla realizzazione di un grande tempio, le cui dimensioni potessero contenere l’aumentata popolazione bastiola, la parrocchia scelse il progetto dell’architetto perugino Antonio Bindelli (1899 – 1985), risalente al 1953. La chiesa sorse, per dirla con i bastioli, “moderna, accogliente, sobria” come la volle, primo fra tutti, l’allora parroco don Luigi Toppetti. Nel 1955 iniziarono le demolizioni e, di seguito, i lavori di costruzione, eseguiti dalla ditta Lunghi e Ciambottini di Bastia Umbra.

La chiesa venne consacrata il 29 settembre 1962, come ricorda la lapide in travertino apposta sul muro sinistro del portico, alla presenza dell’allora vescovo di Assisi, Giuseppe Placido Nicolini (1877-1973), e del cardinale Santiago Luis Copello (1880-1967), all’epoca titolare di San Lorenzo in Damaso a Roma.

L’imponente costruzione s’ispira alla tradizione dell’architettura sacra umbra del DuecentoTrecento, riletta in chiave moderna, secondo uno stile razionalista esportato nella regione in epoca fascista e post bellica, dove domina un senso di forme pure e monumentali, giustapposte secondo criteri di simmetria. Questo è lo stile proprio di Antonio Bindelli, che trova riconoscibili riscontri in un altro suo progetto di edilizia sacra, la parrocchiale di San Felicissimo a Ponte Felcino, frazione di Perugia. Anche se quest’ultima è ad unica navata, notevoli sono le analogie: nel nitore del rivestimento lapideo, dove si coniuga “l’astrattezza dello stile moderno con la familiarità dei materiali”; nel portico antistante e nel ricorso all’elemento dell’arco, che nell’edificio felciniano si moltiplica nelle dodici aperture del finestrone.

Descrizione

Esterno

La chiesa, orientata (ossia con l’abside rivolto ad Est), si sviluppa per 45,30 metri in lunghezza e 18,15 in larghezza, mentre la massima altezza che raggiunge è di 25 metri. Per tutta la larghezza della facciata a capanna, interamente rivestita da lastre di pietra a corsi regolari, si sviluppa un portico a sette arcate, leggermente sopraelevato sulla piazza, e arricchita dal rosone e da dieci nicchie. Sulle pareti laterali si aprono dodici monofore, alte 7 metri e larghe 1,5.

Dal portico, si accede alla chiesa attraverso tre portali bronzei dei quali solo il centrale presenta sui battenti un apparato decorativo realizzato nel 1962 da Umberto Travaglini e raffigurante:

Interno

L’interno, a pianta basilicale a tre navate, presenta il presbiterio rialzato rispetto alla navata con volta a calotta. I confessionali sono inseriti nelle pareti delle navate laterali, due per lato. Le volte sono a crociera sulla navata centrale e a botte, in senso trasversale all’asse della chiesa, sulle navate laterali. Il registro inferiore di pareti e pilastri è rivestito di lastre in pietra.

Ad un’attenta osservazione, l’interno rispetta alcune istruzioni del Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962 – 8 dicembre 1965), dimostrando di anticipare parzialmente le indicazioni che usciranno dai lavori conciliari. L’altare maggiore è realizzato con una grande mensa in pietra, isolato e non adiacente al muro di fondo, al contempo perdurano elementi che rimangono nel solco della tradizione, come la presenza dei due altari laterali con i rispettivi tabernacoli (rimossi alla metà degli anni Ottanta).

L’apparato decorativo dell’aula liturgica fu curato da Pietro Vitali e realizzato da alcuni giovani artisti e da botteghe dell’Italia centrale che collaborarono con lui, mettendolo in opera in gran parte già per la consacrazione della stessa. Tra le opere presenti si notano:

Inoltre, sugli altari laterali sono collocate due grandi pale realizzate nel 1962, in rame smaltato applicato su legno, da Edgardo Abbozzo, raffiguranti:

Lungo la parete sinistra si apre il battistero, dove sulla parete di fondo è ubicato:

Durante il periodo natalizio sul trono eucaristico viene issata e resa visibile ai fedeli, attraverso un sistema meccanico, una splendida opera monumentale che presenta:

  • Presepio(1962), in legno intagliato policromo e dorato, eseguito da Flavio Pancheri: l’imponente sacra rappresentazione è formata da otto figure umane (Sacra Famiglia, Magi e due pastori) a grandezza naturale.

Scheda a cura di Teresa Morettoni (2019)

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